RCA – Distribuzione di Farmaci Essenziali per un Sostegno Sanitario a Bossemptele

In Repubblica Centrafricana, l’accesso ai servizi sanitari di base rappresenta una sfida quotidiana, soprattutto nelle aree rurali come Bossemptele, nella prefettura di Ouham-Pendé. Per rispondere a questa necessità urgente, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), in collaborazione con l’ospedale Camilliano Giovanni Paolo II di Bossemptele, ha avviato un progetto di distribuzione di farmaci essenziali e fornitura di apparecchiature diagnostiche.

Il progetto, finanziato da AICS e sviluppato in sinergia con le autorità sanitarie locali, prevede una fornitura di medicinali indispensabili per trattare malattie endemiche come la malaria e le infezioni respiratorie. Il potenziamento dell’approvvigionamento di farmaci consentirà all’ospedale di rispondere alle emergenze sanitarie senza la necessità di trasferire i pazienti a Bangui, a oltre 300 km di distanza.

Oltre alla distribuzione di farmaci, il progetto ha l’obiettivo di dotare la struttura di attrezzature diagnostiche fondamentali, come un nuovo ecografo e un radiografo completo di stampante. L’installazione di questi dispositivi garantirà diagnosi tempestive, evitando trasferimenti costosi e spesso impossibili per molti abitanti della zona. Inoltre, è stato avviato un programma di formazione per il personale sanitario locale, che consentirà una gestione efficace e duratura delle nuove apparecchiature.

Questa iniziativa non solo migliora l’accesso a cure di qualità per circa 450 pazienti al mese, ma contribuisce a costruire una rete sanitaria più efficiente, capace di rispondere ai bisogni della comunità. Il progetto rappresenta un tassello importante nel rafforzamento del sistema sanitario locale, sostenendo la politica della "gratuité ciblée" e offrendo servizi gratuiti alle categorie più vulnerabili, incluse donne in gravidanza, bambini e vittime di violenza di genere.

Grazie a questo intervento, AICS conferma il proprio impegno nella protezione della popolazione vulnerabile della Repubblica Centrafricana, contribuendo a costruire un futuro più sicuro e dignitoso per tutti.

Lancio del primo reparto di Neuropsichiatria Infantile in Niger: un passo importante verso un sistema sanitario più inclusivo

Mercoledì 2 ottobre ha avuto luogo la cerimonia inaugurale del nuovo Padiglione di Neuropsichiatria Infantile presso l’Ospedale Nazionale di Niamey. Questa struttura rappresenta una svolta importante nell’ambito della salute mentale: è infatti la prima del Paese dedicata al trattamento di disturbi neuropsichiatrici e motori in età infantile. Il padiglione è stato realizzato all’interno del progetto “Sviluppo del Programma Nazionale di Salute Mentale in Niger”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementato da MEDU - Medici per i Diritti Umani, in partenariato con il Programma Nazionale di Salute Mentale (PNSM) del Ministero della Salute Pubblica del Niger e l’associazione nigerina Alternative Espaces Citoyens (AEC).

Alla cerimonia hanno partecipato il Ministro della Salute, Colonnello Maggiore Garba Hakimi, il Capo Missione dell’Ambasciata d’Italia in Niger, Roberto Orlando, il Direttore della Sede AICS di Niamey, Fabio Minniti, il Generale della Missione Italiana di supporto in Niger, Massimo Marceddu e altri importanti rappresentanti delle istituzioni. L’evento ha ribadito l’importanza della cooperazione tra i diversi attori coinvolti nel sistema sanitario nigerino.

La situazione della salute mentale in Niger

In Niger, la salute mentale è una delle aree più critiche e trascurate del sistema sanitario. Le risorse, sia finanziarie che umane, sono scarse, e i servizi di cura e prevenzione non riescono a soddisfare le reali necessità della popolazione. Uno dei principali problemi è la mancanza di strutture specializzate, in particolare per i bambini e gli adolescenti, nonostante la prevalenza di malattie neuropsichiatriche come l'epilessia e problemi neuromotori. La mancanza di consapevolezza e la stigmatizzazione di queste patologie contribuiscono a rendere difficile l’accesso alle cure.

Un rapporto dell’OMS (2022) indica che un'alta percentuale della popolazione nigerina soffre di disturbi neuropsichiatrici, con un'incidenza significativa soprattutto nelle aree rurali, dove l'accesso alle cure è ancora più limitato. La scarsità di personale qualificato, farmaci e strutture adeguate rappresenta una sfida continua.

 

Il progetto di MEDU finanziato da AICS

Il progetto “Sviluppo del Programma Nazionale di Salute Mentale in Niger” si propone di affrontare queste sfide in modo sistematico. Finanziato da AICS e implementato da MEDU, l’intervento  mira a migliorare l'accesso ai servizi di salute mentale attraverso la costruzione di nuove infrastrutture, la fornitura di farmaci essenziali e la formazione di personale medico specializzato.

Una delle componenti fondamentali del progetto riguarda la sensibilizzazione della popolazione, con campagne mirate a ridurre la stigmatizzazione legata ai disturbi mentali e a promuovere la consapevolezza. Particolarmente rilevante è l’impegno nella formazione degli insegnanti, che giocano un ruolo cruciale nel riconoscere e gestire patologie come l’epilessia nei bambini. Nelle scuole, oltre alla formazione, il progetto prevede un sostegno per affrontare temi complessi come la salute mentale dei giovani e la prevenzione della tossicodipendenza.

La nuova sala riabilitativa: tecnologie all’avanguardia

Il nuovo reparto di neuropsichiatria infantile dispone di una sala riabilitativa attrezzata con tecnologie all’avanguardia, pensate per rispondere alle diverse esigenze dei pazienti. Tra le dotazioni, troviamo :

  • Pedane regolabili, progettate per accompagnare i pazienti nella riabilitazione del ciclo del passo;
  • Strumenti per il rafforzamento muscolare, mirati a migliorare le capacità motorie dei bambini con disturbi fisici;
  • Attrezzature specifiche per il supporto cognitivo, che permettono ai pazienti di intraprendere percorsi riabilitativi volti a stimolare lo sviluppo neuropsichiatrico.

Queste attrezzature permetteranno ai bambini e agli adolescenti con disabilità motorie e cognitive di ricevere cure personalizzate, supportate da un team di specialisti altamente qualificati. Il reparto rappresenta un importante passo avanti per il sistema sanitario nigerino, promuovendo un approccio integrato alla salute mentale che tiene conto non solo degli aspetti fisici, ma anche di quelli cognitivi ed emotivi.

Un impegno verso l'inclusione

Il lancio di questo nuovo servizio segna l’inizio di un percorso verso un sistema sanitario più inclusivo e resiliente, capace di rispondere alle esigenze della popolazione più vulnerabile, come i bambini e i giovani. Questo progetto rappresenta un segnale tangibile del continuo impegno della cooperazione internazionale per il miglioramento della salute pubblica in Niger, dimostrando, ancora una volta, che la collaborazione tra Paesi può produrre risultati concreti e duraturi.

Progetto in RCA “Salute a Portata di Tutti: Migliorare l’Accesso alle Cure e ai Servizi Sanitari di Base per Mamme, Bambini e Chi Affronta Malattie Croniche”

In questi giorni  un corso innovativo sulla neurologia e l'epilessia ha riunito a Bangui (RCA) esperti internazionali e coinvolto rinomate istituzioni italiane e locali, offrendo una straordinaria opportunità di formazione specialistica.

Il “Corso Nazionale di Alto Livello sull’Epilessia e la Neurologia di Base” è stato realizzato nell’ambito del progetto appena avviato "Salute a Portata di Tutti: Migliorare l'Accesso alle Cure e ai Servizi Sanitari di Base per Mamme, Bambini e Chi Affronta Malattie Croniche" (AID 12845), finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, implementato dalla Comunità di Sant’Egidio e in partenariato con Amici per il Centrafrica ODV.

L’iniziativa si propone di migliorare la qualità della vita di mamme, bambini e persone affette da malattie croniche, con particolare attenzione alle comunità di Bangui e Mbaiki. L'obiettivo principale è garantire un accesso più ampio e adeguato a servizi sanitari di qualità a Bangui e Mbaiki.

Alla base dell’intervento c’è l’idea di mettere a frutto collaborazioni e lesson learned, raccogliere bisogni e proposte con un approccio inclusivo e partecipativo. Sarà consolidata l’esperienza del programma DREAM in Repubblica Centrafricana che si collega a quella di Amici per il Centrafrica (parte dell’ATS che si intende costituire per questo progetto), del partner CNTS, della controparte locale, il Ministero della Sanità e della Popolazione del Centrafrica e delle associazioni dei beneficiari e delle beneficiarie di servizi sanitari. I diversi stakeholder si uniranno per realizzare un intervento integrato, coordinato dalla Comunità di S. Egidio ACAP, che avrà anche lo scopo di ottimizzare risorse e competenze della rete.

Nel corso dei 12 mesi di implementazione, il progetto prevede diverse iniziative chiave. In primo luogo, verrà formato nuovo personale sanitario, specializzato in epilessia e malattie croniche, per garantire una maggiore competenza nell'affrontare queste problematiche. Parallelamente, la popolazione sarà sensibilizzata su temi legati alla salute materno-infantile e verranno condotte campagne di lotta contro lo stigma associato a HIV ed epilessia.

Un altro aspetto cruciale del progetto riguarda il miglioramento dell'accesso ai servizi sanitari di base, con un'attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili. Questo include la garanzia di medicinali adeguati nelle strutture sanitarie coinvolte e il potenziamento della copertura vaccinale. Inoltre, verrà assicurato un "pacchetto maternità" di alta qualità, monitorando costantemente i dati sanitari per migliorare i servizi destinati alle madri.

Il progetto si concentrerà anche sul miglioramento dei servizi dedicati all'epilessia, attraverso la creazione di centri specializzati all'interno di strutture pubbliche, come l'Ospedale Universitario di Bangui e l'Ospedale Distrettuale di Mbaiki. Un'altra priorità sarà garantire la disponibilità di sangue sicuro per la popolazione centrafricana, mediante investimenti e formazione del personale addetto alla gestione delle trasfusioni.

Infine, il progetto include la riabilitazione delle strutture sanitarie, migliorando le infrastrutture necessarie per fornire cure adeguate e sicure.

Azione contro la Fame in Niger per sostenere le popolazioni vulnerabili nella regione di Tillabery

Sahara Moussa, vedova da 4 anni, viva a Say con i figli in una camera con altre 4 persone.

Lei è una delle beneficiarie del progetto implementato da Action Contre la Faim nel quadro dell’”Iniziativa di emergenza a favore delle popolazioni vulnerabili nella regione del Liptako-Gourma in Niger” finanziata da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Con gli ottanta mila franchi ricevuti, Sahara è riuscita ad acquistare viveri per la propria famiglia e a ripagare piccoli debiti richiesti ad amici e conoscenti durante questo periodo complesso. Con una piccola quantità di denaro è anche riuscita ad avviare una piccola attività commerciale, basata sulla vendita di cous cous e moringa; ha inoltre acquistato una capra con l’obiettivo rivenderla e rendere cosi più dinemico il proprio commercio.

L’attività di cash transfer ha coinvolto finora 900 famiglie (300 a Téra, 300 a Gothèye e altre 300 a Say): Un'assistenza che interviene in un momento chiave per rispondere al periodo di soudure (periodo di magra tra la fine della stagione secca e l’inizio della nuova stagione di raccolto) particolarmente difficile per le popolazioni del Niger.

CISV in Niger con il progetto SAAJAW per aiutare le donne a diventare protagoniste delle proprie resilienze

La giovane Zalika Boureima fa parte dei PDI (Internally Displaced Persons) ospitati nel villaggio di Larba-Bino Zeno, comune di Gothèye. Lei è una dei cinquecento (500) beneficiari del progetto SAAJAW «donne, cooperative agroalimentari e comunità locali protagoniste della risposta alla soudure nella regione di Tillabéri 05/12500/CISV», finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e attuato dal consorzio delle ONG CISV, ACRA e FCMN NIYA.

Questa giovane mamma, che ha 18 anni, vive oggi lontano da casa, a una trentina di chilometri (30 km) dal comune rurale di Gothée. Mercoledì 19 luglio 2024, ha ricevuto un kit alimentare di 62 kg di riso, 20 kg di fagioli, 6 litri di olio e 1 kg di sale, che costituisce un'assistenza alimentare per sostenere la popolazione vulnerabile di questa zona durante questo periodo di magra 2024. Questo sostegno alimentare le permetterà di coprire le esigenze alimentari della sua famiglia all'80% del Minimum Expenditure Basket (MEB), ossia ciò di cui una famiglia ha bisogno per soddisfare i propri bisogni di base e il suo costo medio. Inoltre, beneficerà di un programma di accompagnamento per sviluppare un'attività generatrice di reddito (AGR) con un sostegno finanziario per acquistare piccoli materiali e attrezzature che le permetteranno di uscire dalla sua condizione di vulnerabilità.

Come aiutare, poi, le donne delle comunità locali a produrre cibo in maniera autonoma e autosufficiente? È anche a questa domanda a cui il Progetto SAAJAW cerca di dare una risposta fornendo sementi alle donne che hanno accesso alla terra.

Una donna del comune di Tillabéri ha ricevuto il suo kit di sementi migliorate

Djama Mounkaila, ad esempio, ha ricevuto il 3 luglio 2024 un kit di sementi migliorate composto da 10 kg di miglio e 7,5 kg di niébé. Questo sostegno ha permesso a quest'ultima di seminare il suo appezzamento di terra di superficie media pari ad 1 ettaro. I semi proposti sono stati scelti tra le varietà locali adatte alle condizioni pedoclimatiche locali e resistenti alla siccità. Lo scopo di questa attività è quello di consentire alle duecento (200) donne capofamiglia delle comunità ospitanti dei comuni di Tillabéri e Gothèye di essere resilienti, incoraggiando le loro attività durante la stagione agricola. Tutto ciò in un'ottica di valorizzazione delle risorse locali e del potenziamento delle capacità dei beneficiari, con l’obiettivo di gettare le basi di una dinamica di sviluppo endogeno.

ACRA in Ciad con il progetto “Una strategia sostenibile per le popolazioni vulnerabili di N’Djamena: azioni multisettoriali per prevenire le crisi alimentari e climatiche”

La Cooperativa di Djourmai - Foureya è costituita da un gruppo di donne agricoltrici attive nel 9° arrondissement della città di N’Djamena in Ciad. Le 89 donne che compongono la cooperativa si occupano della coltivazione di vari ortaggi su un sito orticolo destinato alla produzione e all’autoconsumo o vendita sui mercati locali.

Nella città di N’Djamena l’attività orticola urbana rappresenta infatti una fonte di sostentamento importante per i produttori locali, i quali soffrono tuttavia della mancanza di competenze tecniche appropriate per la diversificazione dei prodotti orticoli e per l’implementazione di buone pratiche agro-ecologiche.

Congiuntamente ad altri due gruppi di agricoltori, il progetto prevede di sostenere la cooperativa attraverso formazioni in agro-ecologia e tecniche di coltivazione resilienti, fornendo ai beneficiari le competenze e gli strumenti necessari per la selezione e impiego di sementi locali e per la produzione di alimenti sani e ad alto valore nutrizionale.

L’appoggio alla Cooperativa rientra nelle azioni portate avanti da ACRA nel quadro del progetto “Una strategia sostenibile per le popolazioni vulnerabili di N'Djamena: azioni multisettoriali per prevenire le crisi alimentari e climatiche” AID 12633, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da ACRA in partenariato con il Comune di N’Djamena, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale della popolazione della città e di sostenere la sua capacità di prevenzione degli effetti degli shock agro-climatici.