RCA – Distribuzione di Farmaci Essenziali per un Sostegno Sanitario a Bossemptele

In Repubblica Centrafricana, l’accesso ai servizi sanitari di base rappresenta una sfida quotidiana, soprattutto nelle aree rurali come Bossemptele, nella prefettura di Ouham-Pendé. Per rispondere a questa necessità urgente, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), in collaborazione con l’ospedale Camilliano Giovanni Paolo II di Bossemptele, ha avviato un progetto di distribuzione di farmaci essenziali e fornitura di apparecchiature diagnostiche.

Il progetto, finanziato da AICS e sviluppato in sinergia con le autorità sanitarie locali, prevede una fornitura di medicinali indispensabili per trattare malattie endemiche come la malaria e le infezioni respiratorie. Il potenziamento dell’approvvigionamento di farmaci consentirà all’ospedale di rispondere alle emergenze sanitarie senza la necessità di trasferire i pazienti a Bangui, a oltre 300 km di distanza.

Oltre alla distribuzione di farmaci, il progetto ha l’obiettivo di dotare la struttura di attrezzature diagnostiche fondamentali, come un nuovo ecografo e un radiografo completo di stampante. L’installazione di questi dispositivi garantirà diagnosi tempestive, evitando trasferimenti costosi e spesso impossibili per molti abitanti della zona. Inoltre, è stato avviato un programma di formazione per il personale sanitario locale, che consentirà una gestione efficace e duratura delle nuove apparecchiature.

Questa iniziativa non solo migliora l’accesso a cure di qualità per circa 450 pazienti al mese, ma contribuisce a costruire una rete sanitaria più efficiente, capace di rispondere ai bisogni della comunità. Il progetto rappresenta un tassello importante nel rafforzamento del sistema sanitario locale, sostenendo la politica della "gratuité ciblée" e offrendo servizi gratuiti alle categorie più vulnerabili, incluse donne in gravidanza, bambini e vittime di violenza di genere.

Grazie a questo intervento, AICS conferma il proprio impegno nella protezione della popolazione vulnerabile della Repubblica Centrafricana, contribuendo a costruire un futuro più sicuro e dignitoso per tutti.

40 anni del Progetto Integrato Keita: una cooperazione che continua tra Italia e Niger

Il 17 ottobre 2024 si è celebrato a Niamey un evento speciale per commemorare i 40 anni del Progetto Integrato Keita, simbolo della cooperazione storica tra Italia e Niger. Durante la conferenza intitolata "40 anni del progetto Keita: L’Italia e il Niger, una storia che continua", svoltasi nell'ambito della Giornata Italo-Nigerina, numerose autorità italiane e nigerine si sono riunite per discutere l'importanza e l'impatto di questo progetto pionieristico.

Il Progetto Keita, avviato nel 1984 e concluso nel 1999, rappresenta uno degli interventi più significativi della Cooperazione Italiana in Niger. Il progetto si concentrava sulla lotta alla desertificazione, sul miglioramento della sicurezza alimentare e sullo sviluppo sostenibile dell’agricoltura. Realizzato in collaborazione con la FAO, il Programma Alimentare Mondiale (PAM) e il Ministero dell’Agricoltura del Niger, il Progetto Keita ha avuto un impatto duraturo nella regione di Tahoua, coinvolgendo le comunità locali e promuovendo l'inclusione sociale, con un’attenzione particolare alle donne.

Archivio @FAO - Le donne di Keita costruiscono trincee per il rimboschimento

Un esempio di successo nella lotta alla desertificazione

Il Progetto Keita, con un approccio innovativo per l’epoca, ha dimostrato l'importanza della gestione integrata delle risorse naturali in contesti ambientali difficili. Attraverso interventi di riforestazione e tecniche di gestione del suolo, il progetto ha recuperato terreni desertificati, migliorando le condizioni di vita delle comunità rurali.

Il progetto ha promosso l’adozione di nuove colture, come la coltivazione delle cipolle e la piscicoltura, che hanno diversificato la dieta e creato nuove fonti di reddito per le famiglie locali. Questi interventi hanno trasformato l'economia agricola della regione e garantito una maggiore sicurezza alimentare.

Nella sua allocuzione introduttiva, il Capo missione, SE Roberto Orlando, ha ricordato l’importanza di questa conferenza come elemento culmine della Giornata italo-nigerina, che ha visto un’ampia partecipazione degli attori del sistema Italia e dei collaboratori, partner e autorità nigerini, senza i quali questa giornata non si sarebbe potuta realizzare. Il Capo missione ha ricordato come il progetto Keita sia stato la prima grande iniziativa italiana in Niger, considerato come un progetto pilota, non solo nella cooperazione italo-nigerina ma anche in altri paesi, soprattutto nell’ambito di interventi di lotta contro la desertificazione.

Un progetto ancora nella memoria collettiva

Il Titolare di sede AICS Niamey, Fabio Minniti, ha raccontato alcuni aneddoti legati al progetto, come la forte memoria collettiva che Keita ha lasciato tra la popolazione nigerina, anche tra i più giovani. Ha evidenziato come questo progetto non sia stato solo un intervento tecnico, ma anche un modello di inclusione, grazie alla partecipazione attiva delle comunità locali, in particolare delle donne. Tra i risultati di maggiore impatto, è stata citata la creazione di vivai locali, la piantumazione di migliaia di alberi e lo sviluppo di nuove attività economiche e sociali.

Durante la conferenza, due testimonianze, raccolte dalla Sede AICS di Niamey, hanno ricordato il valore duraturo del Progetto Keita. Il dott. Issaka Boubacar, Direttore Nazionale del progetto, con una video-testimonianza, toccante e ironica, ha evocato la qualità del lavoro svolto con i professionisti italiani, a partire dal Consigliere Tecnico Principale. dott. Renato Carucci, sottolineando come il coinvolgimento delle comunità locali, in particolare delle donne, e la condivisione delle decisioni delle comunità di Keita siano stati elementi fondamentali per il successo del progetto. Il dott. Adamou Ounteini Issaka, ingegnere ambientale del Ministero dell’Ambiente, Dipartimento “Eaux et Forêts”, ha invece ricordato l’approccio pedologico e metodologico del PIK  innovativo, mettendo in luce come il progetto sia servito come modello per altri interventi in diversi contesti africani.



 

Una giornata ricca di eventi

Il programma della Giornata italo-nigerina non si è limitato alla conferenza. Sin dalla mattina, erano stati allestiti una serie di stand che hanno permesso ai partecipanti di esplorare i diversi settori di cooperazione tra Italia e Niger. Erano presenti stand istituzionali come quello della Missione Bilaterale Italiana di Sostegno al Niger (MISIN), l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Il Coordinamanto delle OSC Italiane in Niger (COIN), ICE (Istituto per il Commercio Estero), stand di cultura e università e alcune imprese italiane che hanno beneficiato della cooperazione tra i due paesi. Gli stand hanno offerto informazioni dettagliate sui progetti in corso, sui risultati raggiunti e sulle nuove opportunità di collaborazione, mettendo in luce il forte impegno dell'Italia a favore dello sviluppo sostenibile e della sicurezza in Niger.

Inoltre, la giornata è stata arricchita da ulteriori iniziative culturali e ricreative, tra cui:

  • Mostra fotografica di Massimo Listri, celebre fotografo italiano, che ha presentato una selezione di scatti rappresentativi delle sue opere più iconiche. Le fotografie, esposte in una sala dedicata, hanno offerto ai visitatori uno sguardo suggestivo sulla bellezza architettonica e artistica italiana.
  • Workshop sulla preparazione della pizza, in cui i partecipanti, sotto la guida di esperti pizzaioli, hanno potuto scoprire i segreti di una delle specialità italiane più amate al mondo.
  • Degustazione di gelato, caffè e prodotti tipici italiani

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Nuove prospettive di cooperazione

Il progetto integrato Keita, uno dei primi interventi di cooperazione allo sviluppo dell’Italia, continua ad essere una fonte di ispirazione per la nostra Cooperazione, tenendo conto di contesti cambiati nel corso degli ultimi quaranta anni.  Durante la Conferenza, il Capo Missione Orlando, alla presenza del Ministro degli Affari Esteri e dei Nigerini all’Estero, Sangaré, ha ricordato l’approvazione di due nuovi progetti, da parte Comitato Congiunto per la cooperazione allo sviluppo, i quali mirano a rafforzare la filiera del cuoio e del pellame e a promuovere la sostenibilità dei sistemi alimentari nonché il riavvio di progetti intergovernativi per lo sviluppo della filiera del pomodoro e per l’istruzione femminile, riaffermando la volontà italiana di rimanere un partner affidabile del Niger.

Lancio del primo reparto di Neuropsichiatria Infantile in Niger: un passo importante verso un sistema sanitario più inclusivo

Mercoledì 2 ottobre ha avuto luogo la cerimonia inaugurale del nuovo Padiglione di Neuropsichiatria Infantile presso l’Ospedale Nazionale di Niamey. Questa struttura rappresenta una svolta importante nell’ambito della salute mentale: è infatti la prima del Paese dedicata al trattamento di disturbi neuropsichiatrici e motori in età infantile. Il padiglione è stato realizzato all’interno del progetto “Sviluppo del Programma Nazionale di Salute Mentale in Niger”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementato da MEDU - Medici per i Diritti Umani, in partenariato con il Programma Nazionale di Salute Mentale (PNSM) del Ministero della Salute Pubblica del Niger e l’associazione nigerina Alternative Espaces Citoyens (AEC).

Alla cerimonia hanno partecipato il Ministro della Salute, Colonnello Maggiore Garba Hakimi, il Capo Missione dell’Ambasciata d’Italia in Niger, Roberto Orlando, il Direttore della Sede AICS di Niamey, Fabio Minniti, il Generale della Missione Italiana di supporto in Niger, Massimo Marceddu e altri importanti rappresentanti delle istituzioni. L’evento ha ribadito l’importanza della cooperazione tra i diversi attori coinvolti nel sistema sanitario nigerino.

La situazione della salute mentale in Niger

In Niger, la salute mentale è una delle aree più critiche e trascurate del sistema sanitario. Le risorse, sia finanziarie che umane, sono scarse, e i servizi di cura e prevenzione non riescono a soddisfare le reali necessità della popolazione. Uno dei principali problemi è la mancanza di strutture specializzate, in particolare per i bambini e gli adolescenti, nonostante la prevalenza di malattie neuropsichiatriche come l'epilessia e problemi neuromotori. La mancanza di consapevolezza e la stigmatizzazione di queste patologie contribuiscono a rendere difficile l’accesso alle cure.

Un rapporto dell’OMS (2022) indica che un'alta percentuale della popolazione nigerina soffre di disturbi neuropsichiatrici, con un'incidenza significativa soprattutto nelle aree rurali, dove l'accesso alle cure è ancora più limitato. La scarsità di personale qualificato, farmaci e strutture adeguate rappresenta una sfida continua.

 

Il progetto di MEDU finanziato da AICS

Il progetto “Sviluppo del Programma Nazionale di Salute Mentale in Niger” si propone di affrontare queste sfide in modo sistematico. Finanziato da AICS e implementato da MEDU, l’intervento  mira a migliorare l'accesso ai servizi di salute mentale attraverso la costruzione di nuove infrastrutture, la fornitura di farmaci essenziali e la formazione di personale medico specializzato.

Una delle componenti fondamentali del progetto riguarda la sensibilizzazione della popolazione, con campagne mirate a ridurre la stigmatizzazione legata ai disturbi mentali e a promuovere la consapevolezza. Particolarmente rilevante è l’impegno nella formazione degli insegnanti, che giocano un ruolo cruciale nel riconoscere e gestire patologie come l’epilessia nei bambini. Nelle scuole, oltre alla formazione, il progetto prevede un sostegno per affrontare temi complessi come la salute mentale dei giovani e la prevenzione della tossicodipendenza.

La nuova sala riabilitativa: tecnologie all’avanguardia

Il nuovo reparto di neuropsichiatria infantile dispone di una sala riabilitativa attrezzata con tecnologie all’avanguardia, pensate per rispondere alle diverse esigenze dei pazienti. Tra le dotazioni, troviamo :

  • Pedane regolabili, progettate per accompagnare i pazienti nella riabilitazione del ciclo del passo;
  • Strumenti per il rafforzamento muscolare, mirati a migliorare le capacità motorie dei bambini con disturbi fisici;
  • Attrezzature specifiche per il supporto cognitivo, che permettono ai pazienti di intraprendere percorsi riabilitativi volti a stimolare lo sviluppo neuropsichiatrico.

Queste attrezzature permetteranno ai bambini e agli adolescenti con disabilità motorie e cognitive di ricevere cure personalizzate, supportate da un team di specialisti altamente qualificati. Il reparto rappresenta un importante passo avanti per il sistema sanitario nigerino, promuovendo un approccio integrato alla salute mentale che tiene conto non solo degli aspetti fisici, ma anche di quelli cognitivi ed emotivi.

Un impegno verso l'inclusione

Il lancio di questo nuovo servizio segna l’inizio di un percorso verso un sistema sanitario più inclusivo e resiliente, capace di rispondere alle esigenze della popolazione più vulnerabile, come i bambini e i giovani. Questo progetto rappresenta un segnale tangibile del continuo impegno della cooperazione internazionale per il miglioramento della salute pubblica in Niger, dimostrando, ancora una volta, che la collaborazione tra Paesi può produrre risultati concreti e duraturi.

Missione di monitoraggio dell’Ufficio di programma a Yaoundé in Camerun: Interventi Umanitari e Sfide Climatiche

Nell’ambito delle attività della Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Camerun, si è recentemente conclusa una missione congiunta AICS & USAID-BHA di monitoraggio nella regione dell’Estremo Nord, un’area che affronta gravi emergenze umanitarie causate da conflitti, insicurezza alimentare e inondazioni. In particolare, il team AICS ha potuto monitorare l’andamento dei due progetti affidati alle OSC ACF e INTERSOS nell’ambito dell’iniziativa AID 12633 “SA-RES: iniziativa di Risposta all'Emergenza e Sostegno alla resilienza delle popolazioni vulnerabili della fascia SAheliana di Camerun e Ciad”, che mira a rafforzare la resilienza delle comunità vulnerabili del Camerun e del Ciad, attraverso interventi nei settori di dell'Agricoltura, Sicurezza Alimentare, Protezione ed Educazione.

  1. ACF (Action Contre la Faim), in collaborazione con il Danish Refugee Council (DRC) e associazioni locali come ASOL e Tammound, si concentra su 8 villaggi nella zona di Logone-Birni, Dipartimento di Logone-Chari. Il progetto include attività di screening nutrizionale per la malnutrizione e interventi agricoli, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza alimentare e attività di protezione volte alla promozione della coesione sociale;
  2. INTERSOS, in collaborazione con PLAN International, opera su 12 villaggi nelle aree di Logone-Birni e Waza, nel Dipartimento di Logone-Chari e il Dipartimento di Mayo-Sava. Qui, l’attenzione è posta sull'educazione, la protezione e la sicurezza alimentare, con particolare riguardo ai bisogni delle famiglie vulnerabili.

 

Le visite di monitoraggio sul terreno hanno confermato la regolare implementazione delle attività dei due progetti sopramenzionati, avviati il giugno scorso, nonostante le difficoltà legate alla stagione delle piogge, che ha reso le strade inaccessibili in molte aree.

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Emergenza Inondazioni nell’Estremo Nord del Camerun

Fin dall’avvio della missione, le aree inondate sono risultate numerose mettendo in difficoltà la realizzazione della missione. A fine agosto, si contavano per la regione dell’Estremo Nord, 158.620 persone, ossia 8.690 famiglie e 7 perdite di vita umane (UNOCHA). Le zone più colpite includono il Dipartimento di Logone-Chari, con particolare criticità nelle sub-divisions di Goulfey, Balangoua, Makary e Mayo-Danay.Queste inondazioni hanno devastato campi agricoli, distrutto infrastrutture e provocato sfollamenti di massa, con 75.000 persone colpite solo a Logone-Chari e altre 50.000 nel Mayo-Danay. Queste calamità avranno, da un lato, ripercussioni sanitarie con rischi di diffusione di malattie idriche ed epidemie come il colera, e dall’altro, forte ripercussioni sulla produzione agricola con inevitabile impatto negativo sui livelli di sicurezza alimentare e nutrizionale nel medio e lungo termine.

 

Questo fa capire sempre di più l’importanza delle azioni umanitarie promosse dalla Cooperazione Italiana in Camerun in sinergia tra i diversi attori sul campo, specialmente in un contesto di vulnerabilità aggravata da catastrofi climatiche come le inondazioni. Per il futuro, sarà essenziale rafforzare la governance locale, migliorare l'accesso umanitario e sostenere le comunità nella ricostruzione delle infrastrutture e nel ripristino della produzione agricola, per prevenire ulteriori crisi alimentari e sanitarie.

Progetto in RCA “Salute a Portata di Tutti: Migliorare l’Accesso alle Cure e ai Servizi Sanitari di Base per Mamme, Bambini e Chi Affronta Malattie Croniche”

In questi giorni  un corso innovativo sulla neurologia e l'epilessia ha riunito a Bangui (RCA) esperti internazionali e coinvolto rinomate istituzioni italiane e locali, offrendo una straordinaria opportunità di formazione specialistica.

Il “Corso Nazionale di Alto Livello sull’Epilessia e la Neurologia di Base” è stato realizzato nell’ambito del progetto appena avviato "Salute a Portata di Tutti: Migliorare l'Accesso alle Cure e ai Servizi Sanitari di Base per Mamme, Bambini e Chi Affronta Malattie Croniche" (AID 12845), finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, implementato dalla Comunità di Sant’Egidio e in partenariato con Amici per il Centrafrica ODV.

L’iniziativa si propone di migliorare la qualità della vita di mamme, bambini e persone affette da malattie croniche, con particolare attenzione alle comunità di Bangui e Mbaiki. L'obiettivo principale è garantire un accesso più ampio e adeguato a servizi sanitari di qualità a Bangui e Mbaiki.

Alla base dell’intervento c’è l’idea di mettere a frutto collaborazioni e lesson learned, raccogliere bisogni e proposte con un approccio inclusivo e partecipativo. Sarà consolidata l’esperienza del programma DREAM in Repubblica Centrafricana che si collega a quella di Amici per il Centrafrica (parte dell’ATS che si intende costituire per questo progetto), del partner CNTS, della controparte locale, il Ministero della Sanità e della Popolazione del Centrafrica e delle associazioni dei beneficiari e delle beneficiarie di servizi sanitari. I diversi stakeholder si uniranno per realizzare un intervento integrato, coordinato dalla Comunità di S. Egidio ACAP, che avrà anche lo scopo di ottimizzare risorse e competenze della rete.

Nel corso dei 12 mesi di implementazione, il progetto prevede diverse iniziative chiave. In primo luogo, verrà formato nuovo personale sanitario, specializzato in epilessia e malattie croniche, per garantire una maggiore competenza nell'affrontare queste problematiche. Parallelamente, la popolazione sarà sensibilizzata su temi legati alla salute materno-infantile e verranno condotte campagne di lotta contro lo stigma associato a HIV ed epilessia.

Un altro aspetto cruciale del progetto riguarda il miglioramento dell'accesso ai servizi sanitari di base, con un'attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili. Questo include la garanzia di medicinali adeguati nelle strutture sanitarie coinvolte e il potenziamento della copertura vaccinale. Inoltre, verrà assicurato un "pacchetto maternità" di alta qualità, monitorando costantemente i dati sanitari per migliorare i servizi destinati alle madri.

Il progetto si concentrerà anche sul miglioramento dei servizi dedicati all'epilessia, attraverso la creazione di centri specializzati all'interno di strutture pubbliche, come l'Ospedale Universitario di Bangui e l'Ospedale Distrettuale di Mbaiki. Un'altra priorità sarà garantire la disponibilità di sangue sicuro per la popolazione centrafricana, mediante investimenti e formazione del personale addetto alla gestione delle trasfusioni.

Infine, il progetto include la riabilitazione delle strutture sanitarie, migliorando le infrastrutture necessarie per fornire cure adeguate e sicure.

Missione di Monitoraggio in Camerun: Successo per il Progetto PACUS contro il COVID-19

Dal 27 al 31 agosto, una delegazione composta dall'Ufficio VII di Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, responsabile del progetto PACUS, e dal personale dell'Ufficio di Yaoundé di AICS Niamey, ha svolto una missione di monitoraggio in Camerun. Questa iniziativa è parte integrante del progetto finanziato nell'ambito dell'Avviso pubblico per la "Promozione dei Partenariati Territoriali e implementazione territoriale dell'Agenda 2030".

Il progetto PACUS (Partenariati Comunali per l’Emergenza Epidemiologica COVID-19) è implementato dal Comune di Vasanello e dalla Provincia di Viterbo in collaborazione con il SYCOME (Sindacato dei Comuni del Dipartimento della Menoua), Eurobiopark, PIPAD (Projet Intégré pour la Promotion de l'Auto-Développement), CNR-ISB (Istituto per i Sistemi Biologici del Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l'associazione CLIRAP.

Durante la missione sono state verificate le numerose attività realizzate dal progetto, tra cui:

  • Creazione di un Centro Operativo Dipartimentale (C.O.D.) per la prevenzione e gestione delle emergenze sanitarie e ambientali.
  • Implementazione di un'anagrafica sanitaria telematica pilota presso l'ospedale regionale di Dschang.
  • Installazione di sei punti di acqua potabile distribuiti nei comuni della regione.
  • Sensibilizzazione delle comunità locali sulla prevenzione delle urgenze sanitarie e ambientali.
  • Condotta di analisi e studi epidemiologici e sierologici per la prevenzione e il controllo di malattie idriche e pandemie.
  • Avvio di un progetto di re-granting con la creazione della "Casa dei Giovani", che comprende un centro multimediale, uno spazio per donne e giovani donne, un centro di protezione civile locale e un ufficio per lo sviluppo del turismo. Inoltre, sono stati riabilitati pozzi per migliorare l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, con un'attenzione particolare alle strutture scolastiche e sanitarie.

 

Questa missione ha confermato l'efficacia delle azioni intraprese, che stanno portando a significativi miglioramenti nelle comunità locali, rafforzando la resilienza sanitaria e ambientale della regione.