Missione di Monitoraggio in Camerun: Successo per il Progetto PACUS contro il COVID-19

Dal 27 al 31 agosto, una delegazione composta dall'Ufficio VII di Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, responsabile del progetto PACUS, e dal personale dell'Ufficio di Yaoundé di AICS Niamey, ha svolto una missione di monitoraggio in Camerun. Questa iniziativa è parte integrante del progetto finanziato nell'ambito dell'Avviso pubblico per la "Promozione dei Partenariati Territoriali e implementazione territoriale dell'Agenda 2030".

Il progetto PACUS (Partenariati Comunali per l’Emergenza Epidemiologica COVID-19) è implementato dal Comune di Vasanello e dalla Provincia di Viterbo in collaborazione con il SYCOME (Sindacato dei Comuni del Dipartimento della Menoua), Eurobiopark, PIPAD (Projet Intégré pour la Promotion de l'Auto-Développement), CNR-ISB (Istituto per i Sistemi Biologici del Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l'associazione CLIRAP.

Durante la missione sono state verificate le numerose attività realizzate dal progetto, tra cui:

  • Creazione di un Centro Operativo Dipartimentale (C.O.D.) per la prevenzione e gestione delle emergenze sanitarie e ambientali.
  • Implementazione di un'anagrafica sanitaria telematica pilota presso l'ospedale regionale di Dschang.
  • Installazione di sei punti di acqua potabile distribuiti nei comuni della regione.
  • Sensibilizzazione delle comunità locali sulla prevenzione delle urgenze sanitarie e ambientali.
  • Condotta di analisi e studi epidemiologici e sierologici per la prevenzione e il controllo di malattie idriche e pandemie.
  • Avvio di un progetto di re-granting con la creazione della "Casa dei Giovani", che comprende un centro multimediale, uno spazio per donne e giovani donne, un centro di protezione civile locale e un ufficio per lo sviluppo del turismo. Inoltre, sono stati riabilitati pozzi per migliorare l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, con un'attenzione particolare alle strutture scolastiche e sanitarie.

 

Questa missione ha confermato l'efficacia delle azioni intraprese, che stanno portando a significativi miglioramenti nelle comunità locali, rafforzando la resilienza sanitaria e ambientale della regione.

Azione contro la Fame in Niger per sostenere le popolazioni vulnerabili nella regione di Tillabery

Sahara Moussa, vedova da 4 anni, viva a Say con i figli in una camera con altre 4 persone.

Lei è una delle beneficiarie del progetto implementato da Action Contre la Faim nel quadro dell’”Iniziativa di emergenza a favore delle popolazioni vulnerabili nella regione del Liptako-Gourma in Niger” finanziata da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Con gli ottanta mila franchi ricevuti, Sahara è riuscita ad acquistare viveri per la propria famiglia e a ripagare piccoli debiti richiesti ad amici e conoscenti durante questo periodo complesso. Con una piccola quantità di denaro è anche riuscita ad avviare una piccola attività commerciale, basata sulla vendita di cous cous e moringa; ha inoltre acquistato una capra con l’obiettivo rivenderla e rendere cosi più dinemico il proprio commercio.

L’attività di cash transfer ha coinvolto finora 900 famiglie (300 a Téra, 300 a Gothèye e altre 300 a Say): Un'assistenza che interviene in un momento chiave per rispondere al periodo di soudure (periodo di magra tra la fine della stagione secca e l’inizio della nuova stagione di raccolto) particolarmente difficile per le popolazioni del Niger.

CISV in Niger con il progetto SAAJAW per aiutare le donne a diventare protagoniste delle proprie resilienze

La giovane Zalika Boureima fa parte dei PDI (Internally Displaced Persons) ospitati nel villaggio di Larba-Bino Zeno, comune di Gothèye. Lei è una dei cinquecento (500) beneficiari del progetto SAAJAW «donne, cooperative agroalimentari e comunità locali protagoniste della risposta alla soudure nella regione di Tillabéri 05/12500/CISV», finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e attuato dal consorzio delle ONG CISV, ACRA e FCMN NIYA.

Questa giovane mamma, che ha 18 anni, vive oggi lontano da casa, a una trentina di chilometri (30 km) dal comune rurale di Gothée. Mercoledì 19 luglio 2024, ha ricevuto un kit alimentare di 62 kg di riso, 20 kg di fagioli, 6 litri di olio e 1 kg di sale, che costituisce un'assistenza alimentare per sostenere la popolazione vulnerabile di questa zona durante questo periodo di magra 2024. Questo sostegno alimentare le permetterà di coprire le esigenze alimentari della sua famiglia all'80% del Minimum Expenditure Basket (MEB), ossia ciò di cui una famiglia ha bisogno per soddisfare i propri bisogni di base e il suo costo medio. Inoltre, beneficerà di un programma di accompagnamento per sviluppare un'attività generatrice di reddito (AGR) con un sostegno finanziario per acquistare piccoli materiali e attrezzature che le permetteranno di uscire dalla sua condizione di vulnerabilità.

Come aiutare, poi, le donne delle comunità locali a produrre cibo in maniera autonoma e autosufficiente? È anche a questa domanda a cui il Progetto SAAJAW cerca di dare una risposta fornendo sementi alle donne che hanno accesso alla terra.

Una donna del comune di Tillabéri ha ricevuto il suo kit di sementi migliorate

Djama Mounkaila, ad esempio, ha ricevuto il 3 luglio 2024 un kit di sementi migliorate composto da 10 kg di miglio e 7,5 kg di niébé. Questo sostegno ha permesso a quest'ultima di seminare il suo appezzamento di terra di superficie media pari ad 1 ettaro. I semi proposti sono stati scelti tra le varietà locali adatte alle condizioni pedoclimatiche locali e resistenti alla siccità. Lo scopo di questa attività è quello di consentire alle duecento (200) donne capofamiglia delle comunità ospitanti dei comuni di Tillabéri e Gothèye di essere resilienti, incoraggiando le loro attività durante la stagione agricola. Tutto ciò in un'ottica di valorizzazione delle risorse locali e del potenziamento delle capacità dei beneficiari, con l’obiettivo di gettare le basi di una dinamica di sviluppo endogeno.

Azione Contro la Fame in Camerun con il progetto PROSEREC-LB – Programma integrato di sicurezza nutrizionale e protezione per il rafforzamento della resilienza delle comunità vittime della crisi in Logone-Birni.

Il comune di Logone Birni, situato nel nord del Camerun lungo il fiume Logone, è ricco di risorse ittiche e agricole e ospita diverse etnie, tra cui gli arabi Choa, i Kotoko e i Mousgoum. Tuttavia, la regione ha vissuto un decennio difficile, segnato da conflitti intercomunitari che hanno raggiunto il culmine nel 2021, causando numerose vittime e danni materiali.

Di fronte a queste crisi, l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha sostenuto il consorzio Azione contro la Fame e il Conseil Danois pour les Réfugiés, nonché i suoi partner locali ASOL e TAMMOUNDE, nell'attuazione dell'ambizioso progetto multisettoriale intitolato "Programma integrato di sicurezza nutrizionale e protezione per il rafforzamento della resilienza delle comunità vittime della crisi in Logone-Birni" (PROSEREC-LB), con l'obiettivo di migliorare il benessere e la resilienza delle persone più vulnerabili colpite dalla complessa crisi di Logone-Birni, rafforzando la coesione sociale e il processo di costruzione della pace, nonché le condizioni di sicurezza alimentare e nutrizionale delle famiglie vulnerabili.

Mercoledì 31 luglio 2024 ha segnato il lancio ufficiale di PROSEREC-LB nella Salle des Actes del comune di Logone Birni. Presieduto dal 2° Vice Prefettura del Dipartimento di Logone e Chari, HALALA Simon, il workshop ha riunito il Sindaco del comune di Logone Birni, autorità tradizionali e religiose, rappresentanti di giovani, donne e persone con bisogni speciali, nonché attori umanitari della zona. Le reazioni entusiaste e le domande pertinenti dei partecipanti hanno testimoniato l'importanza e la particolare attenzione riservata al progetto.

Per Abakar Brahim, sindaco di Logone Birni, questo progetto "arriva al momento giusto", perché arriva a "risollevare il morale di tutta la popolazione di Logone Birni" dopo la crisi.

PROSEREC-LB prevede di sostenere 11.680 beneficiari, tra cui 2.314 sfollati interni, 8.349 membri delle comunità ospitanti e 1.017 rifugiati. Di questi, 818 p rappresenta una speranza per Logone Birni, un simbolo di resilienza e solidarietà in una regione duramente colpita. Questo progetto vuole rappresentare una speranza per Logone Birni, un simbolo di resilienza e solidarietà in una regione duramente colpita. Grazie alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti e al forte impegno della comunità, questo programma potrebbe diventare il catalizzatore per la rinascita di un comune così vitale per i suoi abitanti.

NOW: il progetto di AVSI in Camerun per migliorare il benessere della comunità attraverso scuola e salute

Garantire accesso a servizi di salute ed educazione: è questo l’obiettivo di “NOW - Need to Operate for Wellbeing”, un progetto implementato da AVSI e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, a sostegno di persone vulnerabili nel Sud-Ovest del Camerun.

L’iniziativa ha luogo in un contesto in cui la così detta “crisi anglofona” vede un conflitto continuo che ha inevitabilmente forzato un numero elevato di persone a doversi spostare e ha limitato il reperimento di beni e servizi di prima necessità, come cibo, educazione, salute ed igiene. L’intervento multisettoriale di emergenza, che AVSI porta avanti insieme ai suoi partner di progetto, permette nel comune di Fontem e nel villaggio di Fojumetaw, del Dipartimento di Lebialem, di ampliare l’accesso ai servizi di salute, educazione e protezione.

COME?

Dal punto di vista della salute, l’intervento prevede l’implementazione di azioni di prevenzione e cure per donne e bambini. È infatti in corso la ristrutturazione di alcuni padiglioni dell’ospedale Mary Health of Africa di Fontem; il rafforzamento delle competenze del personale sanitario dell’ospedale e del centro di salute di Fojumetaw nell’identificazione e la gestione di emergenze ostetriche, neonatali e malattie infettive; e la sensibilizzazione dello staff ad adottare un approccio psicosociale nel trattamento dei pazienti.

Per quanto riguarda gli interventi di educazione, invece, NOW prevede il potenziamento dell’offerta dei servizi educativi per i minori sfollati e residenti attraverso la riabilitazione delle aule e dei bagni della scuola secondaria Our Lady Seat of Wisdom di Fontem, permettendo così l’avvio dell’anno scolastico 2024-2025 in ambiente salubri, sicuri e accessibili. Inoltre, 10 insegnanti e 4 educatori hanno iniziato un percorso di formazione sul sostegno psicosociale e il sistema di “referral” e sullo sviluppo e rafforzamento delle competenze per la gestione del percorso educativo in contesti emergenziali, che successivamente replicheranno verso i propri colleghi.

Infine, verranno organizzati incontri di sensibilizzazione per guidare i genitori a comprendere i bisogni dei minori ed accompagnarli nel loro percorso educativo. Verrà inoltre creato un orto scolastico che possa contribuire a migliorare le condizioni nutrizionali degli studenti ed a rafforzare la loro coesione sociale, veicolando un tipo di apprendimento che sia più pratico e concreto.

ACRA in Ciad con il progetto “Una strategia sostenibile per le popolazioni vulnerabili di N’Djamena: azioni multisettoriali per prevenire le crisi alimentari e climatiche”

La Cooperativa di Djourmai - Foureya è costituita da un gruppo di donne agricoltrici attive nel 9° arrondissement della città di N’Djamena in Ciad. Le 89 donne che compongono la cooperativa si occupano della coltivazione di vari ortaggi su un sito orticolo destinato alla produzione e all’autoconsumo o vendita sui mercati locali.

Nella città di N’Djamena l’attività orticola urbana rappresenta infatti una fonte di sostentamento importante per i produttori locali, i quali soffrono tuttavia della mancanza di competenze tecniche appropriate per la diversificazione dei prodotti orticoli e per l’implementazione di buone pratiche agro-ecologiche.

Congiuntamente ad altri due gruppi di agricoltori, il progetto prevede di sostenere la cooperativa attraverso formazioni in agro-ecologia e tecniche di coltivazione resilienti, fornendo ai beneficiari le competenze e gli strumenti necessari per la selezione e impiego di sementi locali e per la produzione di alimenti sani e ad alto valore nutrizionale.

L’appoggio alla Cooperativa rientra nelle azioni portate avanti da ACRA nel quadro del progetto “Una strategia sostenibile per le popolazioni vulnerabili di N'Djamena: azioni multisettoriali per prevenire le crisi alimentari e climatiche” AID 12633, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da ACRA in partenariato con il Comune di N’Djamena, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale della popolazione della città e di sostenere la sua capacità di prevenzione degli effetti degli shock agro-climatici.