AICS in visita ai progetti in Repubblica Centrafricana

Il Titolare della sede AICS di Niamey, responsabile per la Repubblica Centrafricana, ha recentemente il paese per monitorare e supervisionare i progetti nel settore della salute. La missione si è concentrata sugli interventi in corso a favore delle comunità più vulnerabili, con particolare attenzione alla qualità e sostenibilità dei risultati raggiunti. Questa visita ha rappresentato un’occasione fondamentale per valutare l’impatto degli interventi e definire le priorità future.

Focus sui progetti in corso

 

Rafforzamento dei servizi sanitari presso l’ospedale di Bossemptele

Nell’ambito del programma “Protezione della popolazione vulnerabile in crisi umanitaria protratta” (AID 12274), AICS sta conducendo attività di gestione diretta per migliorare i servizi sanitari dell’ospedale di Bossemptele. Gli interventi principali includono:

  • ♦La fornitura di medicinali essenziali per garantire la disponibilità di cure primarie.
  • ♦La distribuzione di attrezzature sanitarie fondamentali, come un radiografo e un ecografo, per potenziare la capacità diagnostica.
  • ♦Il supporto alla formazione del personale sanitario locale, con l’obiettivo di migliorare le competenze e la qualità dell’assistenza.

Questi interventi mirano a garantire un accesso equo e sostenibile alle cure sanitarie per la popolazione locale, rispondendo alle esigenze immediate e di lungo periodo.

 

Sostegno al Complexe Pédiatrique de Bangui (CHUPB)

AICS ha partecipato alla conclusione del progetto realizzato da CUAMM in collaborazione con ACF - Azione contro la Fame, intitolato “Sostegno umanitario in risposta ai bisogni di cure pediatriche e nutrizionali per la popolazione di Bangui e Bégoua”. Questo intervento, finanziato dal “Programma integrato a favore della popolazione vulnerabile della Repubblica Centrafricana nei settori Salute, Protezione e Sicurezza Alimentare” (AID 012660/01/0), ha ottenuto risultati significativi:

  • ♦Miglioramento delle condizioni di salute per migliaia di bambini nelle aree di Bangui e Bégoua, particolarmente colpite dalla malnutrizione.
  • ♦Implementazione di programmi di formazione avanzata per il personale sanitario locale, al fine di garantire cure di alta qualità e sostenibili nel tempo.

Inoltre, AICS ha confermato il proprio impegno a supportare il Complexe Pédiatrique de Bangui attraverso il progetto UNFPA “Response to Maternal and Neonatal Health Needs in Central African Republic”. Tra le attività previste:

  • ♦Rafforzamento delle infrastrutture ospedaliere, tra cui la costruzione di una nuova unità di neonatologia.
  • ♦Promozione di attività di prevenzione, con particolare attenzione alla salute materno-infantile.
  • ♦Formazione continua del personale sanitario per garantire la sostenibilità degli interventi.

 

Riabilitazione del Centro Trasfusionale di Bangui e creazione di un padiglione di neurologia

Nell’ambito del “Programma multisettoriale a sostegno della resilienza della popolazione vulnerabile in Repubblica Centrafricana” (AID 012845/01/0), la Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con Amici per il Centrafranca (ACA), sta implementando il progetto “Salute a Portata di Tutti”. Gli interventi principali includono:

  • ♦La riabilitazione del Centro Trasfusionale di Bangui, con l’obiettivo di adeguare la struttura agli standard igienici internazionali e garantire la sicurezza dei servizi.
  • ♦La progettazione di un nuovo padiglione di neurologia presso l’ospedale generale di Bangui, dedicato al trattamento dell’epilessia. Questo intervento si collega al lavoro della clinica DREAM, che già offre cure di alta qualità per pazienti affetti da malattie croniche.

 

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L’impegno di AICS

Questa visita ha sottolineato il ruolo importante di AICS nel rafforzare il sistema sanitario della Repubblica Centrafricana. Attraverso una pianificazione attenta e interventi mirati, AICS contribuisce a:

  • Migliorare l’accesso alle cure per le comunità più vulnerabili.
  • Promuovere la sostenibilità delle infrastrutture e delle risorse sanitarie.
  • Rafforzare la resilienza delle comunità locali, offrendo supporto in situazioni di crisi e post-crisi.

Grazie alla collaborazione con partner locali e internazionali, AICS continua a dimostrare il proprio impegno nel garantire un futuro migliore per le popolazioni della Repubblica Centrafricana, promuovendo salute, equità e dignità.

 

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Missione AICS in Ciad – Gennaio 2025: Rafforzare lo Sviluppo e l’Aiuto Umanitario

Tra il 22 e il 28 gennaio 2025, l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha condotto una missione strategica in Ciad che ha visto la partecipazione di funzionari ed esperti della Sede centrale, della Sede di Niamey e dell’ufficio programmi di Yaoundé, responsabile per il Paese. La missione ha rappresentato un'importante occasione di confronto e monitoraggio delle iniziative italiane in corso, con l'obiettivo d verificare le priorità strategiche della cooperazione italiana in Ciad, Paese divenuto prioritario a partire dal 2024.

Attività della Missione: incontri istituzionali e con le OSC

La missione ha incluso diverse attività di rilievo:

  • Incontro con il Ministero della Salute Dr. Abdelmadjid Abderahim: un confronto con le autorità locali per discutere le collaborazioni in corso e le future sinergie nel settore sanitario.
  • Visite a progetti a N'Djamena, comparto ordinario e umanitario: il team ha monitorato gli interventi in corso, in particolare quelli rivolti alle popolazioni più vulnerabili della capitale nei settori della salute per quanto riguarda il comparto ordinario e sicurezza alimentare e salute nutrizionale per quanto riguarda il canale umanitario
  • Presentazione del bando OSC “FASENDA”: il bando mira a promuovere l’empowerment socio-economico di giovani e donne nelle filiere agro-silvo-pastorali sostenibili nelle province di Ouaddaï, Dar Sila, Salamat e Moyen-Chari. Il progetto intende valorizzare i sistemi produttivi locali attraverso:
  • Maggiore accesso alla terra e gestione sostenibile delle risorse naturali;
  • Incremento della produzione agroalimentare mediante tecniche agro-ecologiche;
  • Rafforzamento delle capacità produttive e commerciali delle imprese locali.

Per maggiori informazioni vi lasciamo alla pubblicazione PAT del bando 

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Monitoraggio dei Progetti a N’Djamena e nel Sila del comparto umanitario

La missione ha ribadito l'importanza delle iniziative avviate dalla Cooperazione Italiana, che rispondono alle reali necessità del Ciad. Oltre al consolidamento del sostegno ai settori della salute e dello sviluppo rurale, sono stati raccolti dati essenziali per la pianificazione di future azioni, con un'attenzione particolare alle fasce più vulnerabili della popolazione.

Un focus specifico è stato dedicato all’ambito umanitario, con la visita ai progetti in corso nell’ambito del programma di aiuto umanitario e fragilità, sotto la supervisione della Vice Direzione Tecnica dell’AICS di Niamey.

Precedentemente, si è tenuta una consultazione con le OSC italiane presenti in Ciad, sia in presenza che in remoto, per preparare la pubblicazione della Call for Proposals nell’ambito dell’Iniziativa binazionale di emergenza AID 012855/01/0. Questa iniziativa risponde alla crisi alimentare e nutrizionale che colpisce le popolazioni vulnerabili della fascia saheliana in Camerun e Ciad. L'incontro ha permesso di raccogliere contributi essenziali dalle OSC per perfezionare l’approccio metodologico dell’intervento.

Vanno infine ricordati gli incontri con le rappresentanze in loco di UNHCR e PAM, i cui recenti finanziamenti italiani contribuiranno, per un verso, alla rilocalizzazione di popolazioni di alcuni siti lungo la frontiera ciadiano-sudanese e, dall’altro, promuovono la resilienza in ambito agricolo. Durante detti incontri i rappresentanti dell’Alto Commissariato e il Programma onusiano non hanno mancato di sottolineare lo straordinario approccio delle autorità locali nei confronti degli sfollati, richiedenti asilo, returnees in una logica di accoglienza nonché il cambiamento metodologico delle agenzie delle nazioni Unite per tenere in conto le esigenze delle comunità ospitanti.

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Monitoraggio dei Progetti a N’Djamena e nel Sila del comparto umanitario

 Il team AICS ha effettuato visite di monitoraggio nell’ambito dell’Iniziativa AID 012633/01/0, “SA-RES: Risposta all'Emergenza e Sostegno alla Resilienza delle Popolazioni Vulnerabili della Fascia Saheliana di Camerun e Ciad”, includendo:

  1. Progetto ACRA – Una strategia sostenibile per le popolazioni vulnerabili di N'Djamena: un’iniziativa volta a rafforzare la resilienza delle comunità cittadine agli shock agro-climatici e all’insicurezza alimentare, con un focus sui rifugiati centrafricani.
  1. Progetto COOPI – Aleawdat 'iilaa almadrasa/Ritorno a Scuola: risposta ai bisogni delle popolazioni vulnerabili e dei bambini e delle bambine descolarizzati-e nella regione del Sila”,  un programma per migliorare l'accesso all’istruzione dei bambini vulnerabili e descolarizzati nel Sila, specialmente quelli colpiti dalla crisi sudanese. Tra le attività principali, la riabilitazione delle scuole e la creazione di ambienti di apprendimento sicuri.
  1. Visita al sito di rifugiati di Zabout: il team ha verificato le strutture e le attività umanitarie in corso, in collaborazione con l’UNHCR.

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Conclusioni e Prospettive Future 

La missione ha potuto verificare la qualità delle iniziative finanziate dall’Agenzia, che contribuiscono a rispondere alle diverse crisi del Ciad e alle sue fragilità strutturali. Oltre al consolidamento del sostegno ai settori della salute e dello sviluppo rurale, sono stati raccolti dati essenziali per la pianificazione di future azioni, con un'attenzione particolare alle fasce più vulnerabili della popolazione.

L’approccio integrato, che cerchiamo di promuovere – attraverso partenariati con le Agenzie delle Nazioni Unite e le Organizzazioni non governative - combina interventi di emergenza e sviluppo a lungo termine, si allinea alle priorità del governo ed è fondamentale per affrontare le sfide socio-economiche e umanitarie del Ciad.

 

Missione di monitoraggio dell’Ufficio di programma a Yaoundé in Camerun: Interventi Umanitari e Sfide Climatiche

Nell’ambito delle attività della Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Camerun, si è recentemente conclusa una missione congiunta AICS & USAID-BHA di monitoraggio nella regione dell’Estremo Nord, un’area che affronta gravi emergenze umanitarie causate da conflitti, insicurezza alimentare e inondazioni. In particolare, il team AICS ha potuto monitorare l’andamento dei due progetti affidati alle OSC ACF e INTERSOS nell’ambito dell’iniziativa AID 12633 “SA-RES: iniziativa di Risposta all'Emergenza e Sostegno alla resilienza delle popolazioni vulnerabili della fascia SAheliana di Camerun e Ciad”, che mira a rafforzare la resilienza delle comunità vulnerabili del Camerun e del Ciad, attraverso interventi nei settori di dell'Agricoltura, Sicurezza Alimentare, Protezione ed Educazione.

  1. ACF (Action Contre la Faim), in collaborazione con il Danish Refugee Council (DRC) e associazioni locali come ASOL e Tammound, si concentra su 8 villaggi nella zona di Logone-Birni, Dipartimento di Logone-Chari. Il progetto include attività di screening nutrizionale per la malnutrizione e interventi agricoli, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza alimentare e attività di protezione volte alla promozione della coesione sociale;
  2. INTERSOS, in collaborazione con PLAN International, opera su 12 villaggi nelle aree di Logone-Birni e Waza, nel Dipartimento di Logone-Chari e il Dipartimento di Mayo-Sava. Qui, l’attenzione è posta sull'educazione, la protezione e la sicurezza alimentare, con particolare riguardo ai bisogni delle famiglie vulnerabili.

 

Le visite di monitoraggio sul terreno hanno confermato la regolare implementazione delle attività dei due progetti sopramenzionati, avviati il giugno scorso, nonostante le difficoltà legate alla stagione delle piogge, che ha reso le strade inaccessibili in molte aree.

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Emergenza Inondazioni nell’Estremo Nord del Camerun

Fin dall’avvio della missione, le aree inondate sono risultate numerose mettendo in difficoltà la realizzazione della missione. A fine agosto, si contavano per la regione dell’Estremo Nord, 158.620 persone, ossia 8.690 famiglie e 7 perdite di vita umane (UNOCHA). Le zone più colpite includono il Dipartimento di Logone-Chari, con particolare criticità nelle sub-divisions di Goulfey, Balangoua, Makary e Mayo-Danay.Queste inondazioni hanno devastato campi agricoli, distrutto infrastrutture e provocato sfollamenti di massa, con 75.000 persone colpite solo a Logone-Chari e altre 50.000 nel Mayo-Danay. Queste calamità avranno, da un lato, ripercussioni sanitarie con rischi di diffusione di malattie idriche ed epidemie come il colera, e dall’altro, forte ripercussioni sulla produzione agricola con inevitabile impatto negativo sui livelli di sicurezza alimentare e nutrizionale nel medio e lungo termine.

 

Questo fa capire sempre di più l’importanza delle azioni umanitarie promosse dalla Cooperazione Italiana in Camerun in sinergia tra i diversi attori sul campo, specialmente in un contesto di vulnerabilità aggravata da catastrofi climatiche come le inondazioni. Per il futuro, sarà essenziale rafforzare la governance locale, migliorare l'accesso umanitario e sostenere le comunità nella ricostruzione delle infrastrutture e nel ripristino della produzione agricola, per prevenire ulteriori crisi alimentari e sanitarie.

Progetto in RCA “Salute a Portata di Tutti: Migliorare l’Accesso alle Cure e ai Servizi Sanitari di Base per Mamme, Bambini e Chi Affronta Malattie Croniche”

In questi giorni  un corso innovativo sulla neurologia e l'epilessia ha riunito a Bangui (RCA) esperti internazionali e coinvolto rinomate istituzioni italiane e locali, offrendo una straordinaria opportunità di formazione specialistica.

Il “Corso Nazionale di Alto Livello sull’Epilessia e la Neurologia di Base” è stato realizzato nell’ambito del progetto appena avviato "Salute a Portata di Tutti: Migliorare l'Accesso alle Cure e ai Servizi Sanitari di Base per Mamme, Bambini e Chi Affronta Malattie Croniche" (AID 12845), finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, implementato dalla Comunità di Sant’Egidio e in partenariato con Amici per il Centrafrica ODV.

L’iniziativa si propone di migliorare la qualità della vita di mamme, bambini e persone affette da malattie croniche, con particolare attenzione alle comunità di Bangui e Mbaiki. L'obiettivo principale è garantire un accesso più ampio e adeguato a servizi sanitari di qualità a Bangui e Mbaiki.

Alla base dell’intervento c’è l’idea di mettere a frutto collaborazioni e lesson learned, raccogliere bisogni e proposte con un approccio inclusivo e partecipativo. Sarà consolidata l’esperienza del programma DREAM in Repubblica Centrafricana che si collega a quella di Amici per il Centrafrica (parte dell’ATS che si intende costituire per questo progetto), del partner CNTS, della controparte locale, il Ministero della Sanità e della Popolazione del Centrafrica e delle associazioni dei beneficiari e delle beneficiarie di servizi sanitari. I diversi stakeholder si uniranno per realizzare un intervento integrato, coordinato dalla Comunità di S. Egidio ACAP, che avrà anche lo scopo di ottimizzare risorse e competenze della rete.

Nel corso dei 12 mesi di implementazione, il progetto prevede diverse iniziative chiave. In primo luogo, verrà formato nuovo personale sanitario, specializzato in epilessia e malattie croniche, per garantire una maggiore competenza nell'affrontare queste problematiche. Parallelamente, la popolazione sarà sensibilizzata su temi legati alla salute materno-infantile e verranno condotte campagne di lotta contro lo stigma associato a HIV ed epilessia.

Un altro aspetto cruciale del progetto riguarda il miglioramento dell'accesso ai servizi sanitari di base, con un'attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili. Questo include la garanzia di medicinali adeguati nelle strutture sanitarie coinvolte e il potenziamento della copertura vaccinale. Inoltre, verrà assicurato un "pacchetto maternità" di alta qualità, monitorando costantemente i dati sanitari per migliorare i servizi destinati alle madri.

Il progetto si concentrerà anche sul miglioramento dei servizi dedicati all'epilessia, attraverso la creazione di centri specializzati all'interno di strutture pubbliche, come l'Ospedale Universitario di Bangui e l'Ospedale Distrettuale di Mbaiki. Un'altra priorità sarà garantire la disponibilità di sangue sicuro per la popolazione centrafricana, mediante investimenti e formazione del personale addetto alla gestione delle trasfusioni.

Infine, il progetto include la riabilitazione delle strutture sanitarie, migliorando le infrastrutture necessarie per fornire cure adeguate e sicure.

Missione di Monitoraggio in Camerun: Successo per il Progetto PACUS contro il COVID-19

Dal 27 al 31 agosto, una delegazione composta dall'Ufficio VII di Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, responsabile del progetto PACUS, e dal personale dell'Ufficio di Yaoundé di AICS Niamey, ha svolto una missione di monitoraggio in Camerun. Questa iniziativa è parte integrante del progetto finanziato nell'ambito dell'Avviso pubblico per la "Promozione dei Partenariati Territoriali e implementazione territoriale dell'Agenda 2030".

Il progetto PACUS (Partenariati Comunali per l’Emergenza Epidemiologica COVID-19) è implementato dal Comune di Vasanello e dalla Provincia di Viterbo in collaborazione con il SYCOME (Sindacato dei Comuni del Dipartimento della Menoua), Eurobiopark, PIPAD (Projet Intégré pour la Promotion de l'Auto-Développement), CNR-ISB (Istituto per i Sistemi Biologici del Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l'associazione CLIRAP.

Durante la missione sono state verificate le numerose attività realizzate dal progetto, tra cui:

  • Creazione di un Centro Operativo Dipartimentale (C.O.D.) per la prevenzione e gestione delle emergenze sanitarie e ambientali.
  • Implementazione di un'anagrafica sanitaria telematica pilota presso l'ospedale regionale di Dschang.
  • Installazione di sei punti di acqua potabile distribuiti nei comuni della regione.
  • Sensibilizzazione delle comunità locali sulla prevenzione delle urgenze sanitarie e ambientali.
  • Condotta di analisi e studi epidemiologici e sierologici per la prevenzione e il controllo di malattie idriche e pandemie.
  • Avvio di un progetto di re-granting con la creazione della "Casa dei Giovani", che comprende un centro multimediale, uno spazio per donne e giovani donne, un centro di protezione civile locale e un ufficio per lo sviluppo del turismo. Inoltre, sono stati riabilitati pozzi per migliorare l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, con un'attenzione particolare alle strutture scolastiche e sanitarie.

 

Questa missione ha confermato l'efficacia delle azioni intraprese, che stanno portando a significativi miglioramenti nelle comunità locali, rafforzando la resilienza sanitaria e ambientale della regione.

Azione Contro la Fame in Camerun con il progetto PROSEREC-LB – Programma integrato di sicurezza nutrizionale e protezione per il rafforzamento della resilienza delle comunità vittime della crisi in Logone-Birni.

Il comune di Logone Birni, situato nel nord del Camerun lungo il fiume Logone, è ricco di risorse ittiche e agricole e ospita diverse etnie, tra cui gli arabi Choa, i Kotoko e i Mousgoum. Tuttavia, la regione ha vissuto un decennio difficile, segnato da conflitti intercomunitari che hanno raggiunto il culmine nel 2021, causando numerose vittime e danni materiali.

Di fronte a queste crisi, l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha sostenuto il consorzio Azione contro la Fame e il Conseil Danois pour les Réfugiés, nonché i suoi partner locali ASOL e TAMMOUNDE, nell'attuazione dell'ambizioso progetto multisettoriale intitolato "Programma integrato di sicurezza nutrizionale e protezione per il rafforzamento della resilienza delle comunità vittime della crisi in Logone-Birni" (PROSEREC-LB), con l'obiettivo di migliorare il benessere e la resilienza delle persone più vulnerabili colpite dalla complessa crisi di Logone-Birni, rafforzando la coesione sociale e il processo di costruzione della pace, nonché le condizioni di sicurezza alimentare e nutrizionale delle famiglie vulnerabili.

Mercoledì 31 luglio 2024 ha segnato il lancio ufficiale di PROSEREC-LB nella Salle des Actes del comune di Logone Birni. Presieduto dal 2° Vice Prefettura del Dipartimento di Logone e Chari, HALALA Simon, il workshop ha riunito il Sindaco del comune di Logone Birni, autorità tradizionali e religiose, rappresentanti di giovani, donne e persone con bisogni speciali, nonché attori umanitari della zona. Le reazioni entusiaste e le domande pertinenti dei partecipanti hanno testimoniato l'importanza e la particolare attenzione riservata al progetto.

Per Abakar Brahim, sindaco di Logone Birni, questo progetto "arriva al momento giusto", perché arriva a "risollevare il morale di tutta la popolazione di Logone Birni" dopo la crisi.

PROSEREC-LB prevede di sostenere 11.680 beneficiari, tra cui 2.314 sfollati interni, 8.349 membri delle comunità ospitanti e 1.017 rifugiati. Di questi, 818 p rappresenta una speranza per Logone Birni, un simbolo di resilienza e solidarietà in una regione duramente colpita. Questo progetto vuole rappresentare una speranza per Logone Birni, un simbolo di resilienza e solidarietà in una regione duramente colpita. Grazie alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti e al forte impegno della comunità, questo programma potrebbe diventare il catalizzatore per la rinascita di un comune così vitale per i suoi abitanti.